lunedì 11 aprile 2011

RECENSIONE di Piero Vassallo a "I racconti del cavolo"

La sinistra che piange

L'umorismo, antidoto
alle afflizioni della letteratura indignata



Resto della cultura gramsciana, l'indignazione - trisma funereo - invade la letteratura e gli schermi della televisione patibolare, nell'intento di convertire la plebe edonista alla Virtù. Ottiene soltanto il naufragio del pensiero progressivo nell'umore bilioso e stizzoso.
L'indignazione eccita ma non diverte. Aggredisce ma non conquista. Irrita ma non persuade. Sentenzia ma non insegna. Produce solamente scariche nervose che addormentano e urli che soffocano l'allegria.
La memorabile battuta di Vittorio Sgarbi sulla Bindi più bella che intelligente o una delle tante barzellette di Silvio Berlusconi ottengono effetti propagandistici superiori a quelli prodotti dalla gigantesca macchina dell'indignazione intelligente e pensosa.
Il deprimente Roberto Saviano, il tronfio Umberto Eco, la lepida Serena Dandini, la irritante Luciana Littizzetto, la sconsolata e soporifera Mortizia affacciata al telegiornale di Rai3, l'esangue Marco Travaglio e il tribunizio Michele Santoro, accedono il fuoco di collere violente ma passeggere, che Berlusconi spegne con uno spruzzo di frizzante champagne.
Il segreto della cultura di destra, infatti, risiede nella vocazione all'umorismo pungente ma non iroso, efficace e sicuro rimedio alle afflizioni procurate dalla letteratura indignata e dal cabaret furente.
L'umorismo è il preambolo al pensiero indirizzato all'ottimismo e alla bonarietà. Ora un saggio di umorismo orientato a destra sono i Racconti del cavolo scritti in prosa gradevole da Marino Solfanelli e pubblicati dalla casa editrice di famiglia, Tabula fati nella fantastica città di Chieti.
Nella breve presentazione alla raccolta, Giuliana Cutore scrive: "Con mano lieve ma decisa, Marino Solfanelli mette bonariamente a nudo le debolezze e le piccolo meschinità umane che, nonostante le roboanti petizioni di principio di tanti nostri politici, non conoscono bandiere di partito, ostinandosi anzi ad allignare con più tenacia proprio in quegli animi dai quali la fede politica dovrebbe da sola provvedere a scacciarle".
L'umorismo è una contemplazione indulgente dei difetti umani. La ghigliottina è rottamata. L'oratoria roboante in fondo a sinistra.
Lo stile di Solfanelli appartiene una dimensione irriducibile al clima rovente dei tribunali intitolati all'esigente e implacabile Virtù, il feticcio un tempo idolatrato dai funzionari della famelica ghigliottina, oggi usata dagli agitatori delle tintinnanti manette e incensata dal giornalismo dei diversamente colti e intelligenti. I sacerdoti dello sdegno e del ghigno iroso.
Di sé invece Marino Solfanelli scrive: "Nessuna pretesa da parte mia di lanciare messaggi all'umanità, essendo questa prerogativa dei giornalisti pennivendoli, poetucoli da strapazzo, politici cialtroni, amministratori arroganti. ... Ho raccontato soltanto, in maniera scherzosa, quattro momenti della vita dell'uomo, nella speranza di non meritare quattro sberleffi".
Gli sberleffi colpisco le facce delle mummie in sosta nel salotto buono. Racconti godibili, quelli di Marino Solfanelli,invece, sono specialmente consigliati per la lettura nelle vetture bar dei treni a lunga percorrenza. Dove incombe la noia del tran-tran. Per esperienza diretta il recensore può testimoniare che il piccolo libro di Marino Solfanelli raggiunge lo scopo di sciogliere in un sorriso la monotonia del viaggio in treno.


Piero Vassallo

mercoledì 20 ottobre 2010

Nuova presentazione a Chieti (Venerdì 22 ottobre, ore 18,00)

Incontri nel Salotto culturale “Semprevivo” di Chieti
(Corso Marrucino n. 33)

Venerdì 22 ottobre (ore 18,00), lo scrittore e critico letterario Marco Tornar, presenterà il libro del giornalista Marino Solfanelli: "I racconti del cavolo" (Tabula fati), già alla seconda edizione.
Saranno presenti l’autore e l’editore Marco Solfanelli.


Scheda del libro:

Nella forma del racconto la letteratura italiana ha da sempre trovato il modulo più congeniale per attuare, grazie all’icasticità e alla brevità della vicenda narrata, un intento volta a volta polemico, ammonitore, comico, o anche per dipingere un piccolo quadro dalle tinte fortemente allusive, che sembra rimandare ad un messaggio la cui forza cogente verrebbe di necessità sbiadita da una maggiore complessità e distensione del narrare.
A questa esigenza non è riuscito a sottrarsi nemmeno Marino Solfanelli, poliedrica figura di giornalista, poeta e scrittore abruzzese, che con questa sua raccolta di racconti sembra quasi voler saggiare tutte le possibilità, recondite o meno, di tale genere letterario.
In un linguaggio volutamente colloquiale e paratattico, poco incline alle diffuse aggettivazioni e ai preziosismi linguistici, Marino Solfanelli sbozza con mano sicura piccole vicende quotidiane, ora comiche, ora dolorose, venate di satira o di rimpianto, o additanti persino un diverso e più autentico modo di concepire i sentimenti umani.

Marino Solfanelli
I RACCONTI DEL CAVOLO
Presentazione di Giuliana Cutore
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-87220-99-5]
Pagg. 80 - € 6,00
http://iraccontidelcavolo.blogspot.com


RECENSIONE di Renzo Montagnoli

Il titolo può trarre in inganno, ma state tranquilli che questi racconti non sono bagatelle, bensì piacevoli incursioni nel quotidiano che, arricchito da una buona dose di creatività, finisce con l’apparire degno di considerazione, a volte divertendo e altre inducendo alla riflessione.
Non è la prima volta che un editore invade il campo degli autori, ma Marino Solfanelli sembra che abbia voluto, più che altro, aprirsi agli altri attraverso storie, per lo più brevi, desunte da osservazioni guidate dall’occhio esperto e attento del giornalista.
Si passa così dal surreale “Furto al supermercato”, una satira graffiante del paradigma giudiziario, che si riconferma in “Il processo” con protagonista un avvocato di manzoniana memoria, all’aneddoto, come in “Il comizio”, per confluire maestosamente nel didascalico “In cerca dell’amore”, passando attraverso l’amara constatazione di “Il creditore del terzo giorno” e il brevissimo, ma intenso “L’uomo dalle stampelle”.
E’ un microcosmo di personaggi, di situazioni, di vita di ogni giorno che emerge alla ribalta impreziosito dalla creatività dell’autore e dal garbo, peraltro colloquiale, dell’esposizione.
Sono tutti racconti che si leggono alla svelta e con piacere, ma non crediate che servano solo a trascorrere un paio d’ore, magari mentre si viaggia in treno. Infatti, arrivati all’ultima pagina, dopo aver scorso un brano un po’ fuori dal coro, un’esperienza certamente di vita vissuta, quale quella di “La città verboten”, un quadro realistico e allucinante di ciò che ci capita pressoché ogni giorno, asfissiati dallo smog, incolonnati nelle nostre scatole di latta in gironi quasi danteschi, è d’obbligo tirare le somme, ripensando alla lettura fatta, a certe osservazioni, ad alcuni personaggi, e solo allora ci si accorge che è rimasto dentro qualche cosa, che non è stato solo svago e che in fondo Marino Solfanelli è riuscito a comunicare con noi.
No, credetemi, non sono proprio racconti del cavolo, ma ben altro.

http://www.arteinsieme.net/renzo/index.php?m=31&det=6739

sabato 5 giugno 2010

Foto della presentazione alla Libreria De Luca di Chieti

Antonella De Luca - Marino Solfanelli - Ileana Moretti
Antonella De Luca - Marino Solfanelli - Ileana Moretti
Marco Solfanelli - Marino Solfanelli - Ileana Moretti
Marino Solfanelli - Ileana Moretti
Arturo Bernava e la figlia
Marino Solfanelli - Ileana Moretti

Marino Solfanelli - Ileana Moretti

martedì 1 giugno 2010

Presentazione: I RACCONTI DEL CAVOLO di Marino Solfanelli (Chieti, sabato 5 giugno, ore 18,00)

Presentazione del libro di MARINO SOLFANELLI

I RACCONTI DEL CAVOLO
Edizioni Tabula fati

Sabato 5 giugno, ore 18,00

Libreria De Luca
Via C. De Lollis - Chieti


Presenta Ileana Moretti

Parteciperanno l'Autore e l'editore Marco Solfanelli




Scheda del libro:

Nella forma del racconto la letteratura italiana ha da sempre trovato il modulo più congeniale per attuare, grazie all’icasticità e alla brevità della vicenda narrata, un intento volta a volta polemico, ammonitore, comico, o anche per dipingere un piccolo quadro dalle tinte fortemente allusive, che sembra rimandare ad un messaggio la cui forza cogente verrebbe di necessità sbiadita da una maggiore complessità e distensione del narrare.
A questa esigenza non è riuscito a sottrarsi nemmeno Marino Solfanelli, poliedrica figura di giornalista, poeta e scrittore abruzzese, che con questa sua raccolta di racconti sembra quasi voler saggiare tutte le possibilità, recondite o meno, di tale genere letterario.
In un linguaggio volutamente colloquiale e paratattico, poco incline alle diffuse aggettivazioni e ai preziosismi linguistici, Marino Solfanelli sbozza con mano sicura piccole vicende quotidiane, ora comiche, ora dolorose, venate di satira o di rimpianto, o additanti persino un diverso e più autentico modo di concepire i sentimenti umani.



Marino Solfanelli
I RACCONTI DEL CAVOLO
Presentazione di Giuliana Cutore
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-87220-99-5]
Pagg. 80 - € 6,00

http://www.edizionitabulafati.it/racconticavolo.htm

http://iraccontidelcavolo.blogspot.com

venerdì 21 maggio 2010

RECENSIONE di Renzo Montagnoli

Il titolo può trarre in inganno, ma state tranquilli che questi racconti non sono bagatelle, bensì piacevoli incursioni nel quotidiano che, arricchito da una buona dose di creatività, finisce con l’apparire degno di considerazione, a volte divertendo e altre inducendo alla riflessione.
Non è la prima volta che un editore invade il campo degli autori, ma Marino Solfanelli sembra che abbia voluto, più che altro, aprirsi agli altri attraverso storie, per lo più brevi, desunte da osservazioni guidate dall’occhio esperto e attento del giornalista.
Si passa così dal surreale “Furto al supermercato”, una satira graffiante del paradigma giudiziario, che si riconferma in “Il processo” con protagonista un avvocato di manzoniana memoria, all’aneddoto, come in “Il comizio”, per confluire maestosamente nel didascalico “In cerca dell’amore”, passando attraverso l’amara constatazione di “Il creditore del terzo giorno” e il brevissimo, ma intenso “L’uomo dalle stampelle”.
E’ un microcosmo di personaggi, di situazioni, di vita di ogni giorno che emerge alla ribalta impreziosito dalla creatività dell’autore e dal garbo, peraltro colloquiale, dell’esposizione.
Sono tutti racconti che si leggono alla svelta e con piacere, ma non crediate che servano solo a trascorrere un paio d’ore, magari mentre si viaggia in treno. Infatti, arrivati all’ultima pagina, dopo aver scorso un brano un po’ fuori dal coro, un’esperienza certamente di vita vissuta, quale quella di “La città verboten”, un quadro realistico e allucinante di ciò che ci capita pressoché ogni giorno, asfissiati dallo smog, incolonnati nelle nostre scatole di latta in gironi quasi danteschi, è d’obbligo tirare le somme, ripensando alla lettura fatta, a certe osservazioni, ad alcuni personaggi, e solo allora ci si accorge che è rimasto dentro qualche cosa, che non è stato solo svago e che in fondo Marino Solfanelli è riuscito a comunicare con noi.

No, credetemi, non sono proprio racconti del cavolo, ma ben altro.




http://www.arteinsieme.net/renzo/index.php?m=31&det=6739

lunedì 15 marzo 2010

Nuova edizione: I RACCONTI DEL CAVOLO

Nella forma del racconto la letteratura italiana ha da sempre trovato il modulo più congeniale per attuare, grazie all’icasticità e alla brevità della vicenda narrata, un intento volta a volta polemico, ammonitore, comico, o anche per dipingere un piccolo quadro dalle tinte fortemente allusive, che sembra rimandare ad un messaggio la cui forza cogente verrebbe di necessità sbiadita da una maggiore complessità e distensione del narrare. A questa esigenza non è riuscito a sottrarsi nemmeno Marino Solfanelli, poliedrica figura di giornalista, poeta e scrittore abruzzese, che con questa sua raccolta di racconti sembra quasi voler saggiare tutte le possibilità, recondite o meno, di tale genere letterario.
In un linguaggio volutamente colloquiale e paratattico, poco incline alle diffuse aggettivazioni e ai preziosismi linguistici, Marino Solfanelli sbozza con mano sicura piccole vicende quotidiane, ora comiche, ora dolorose, venate di satira o di rimpianto, o additanti persino un diverso e più autentico modo di concepire i sentimenti umani.


Marino Solfanelli
I RACCONTI DEL CAVOLO
Presentazione di Giuliana Cutore
Seconda edizione: Marzo 2010
eDIZIONI tABULA FATI
[ISBN-978-88-87220-99-5]
Pagg. 80 - € 6,00

http://www.edizionitabulafati.it/racconticavolo.htm